Venerabile, o padre, è il tuo sembiante come il volto d'un santo. Oh, sia tranquillo il sonno tuo! T'involi al dolor della vita, e ti consoli. M'hai bandito il mio Carlo; ogni mia gioia per tua cagion perdei, ma con te corrucciarmi non potrei.
Lo sguardo avea degli angeli che Dio creò d'un riso. . . I baci suoi stillavano gioir di paradiso. Nelle sue braccia!. . .un vortice d'ebbrezza n'avvolgea, come due voci unisone sul core il cor battea. Anima uniasi ad adima fuse ad un foco isttesso; e terra e ciel pareano stemprarsi in quell'amplesso. Dolcezze ignote all'estasi d'un immortal gustai; sogno divin! ma sparvero, nè torneran più mai.