SELIM
Per la fuga è tutto lesto,
buono il vento, e cheto il mar:
impaziente io qui mi arresto
la mia bella ad aspettar.
POETA
(Qui Selim! senza conoscerlo
Zaida ad esso si avvicina.)
ZAIDA
Dalla zingara indovina
chi vuol farsi astrologar?
SELIM
Zingarella, vieni avante:
che ti dicono i pianeti?
ZAIDA
Ah! qual voce! qual sembiante!
Non ho fiato per parlar.
POETA
(Or si fa lo scoprimento;
vi sarà uno svenimento,
vo un sedile a preparar.)
SELIM
Che t'annunzia la mia sorte
di funesto, e duro tanto,
che sugli occhi quasi il pianto
io ti veggo tremolar?
ZAIDA
Per ingiusta gelosia
veggo Zaida tratta a morte;
ma t'adora, e sol desia
di poter con te tornar.
SELIM
Dove vive l'infelice?...
Ma... non erro... Zaida bella!
ZAIDA
Sì, signor, io sono quella!
SELIM
Vieni a me, mio caro bene.
ZAIDA, SELIM
Ecco il fin delle mie pene,
sola mia felicità.
POETA
(Vi è il sedile, e non si sviene,
colle regole non va.)
(si allontanano uniti, indi ritornano)