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Detti e Fra Melitone che, preso nel vortice della danza, è per un momento costretto a ballare con le vivandiere. Finalmente, riuscito a fermarsi, esclama:
MELITONE Toh! Toh! Poffare il mondo! Che tempone! Corre ben l'avventura! Anch'io ci sono. Venni di Spagna a medicar ferite, ed alme a mendicar. Che vedo? È questo un campo di Cristiani, o siete Turchi? Dove s'è visto berteggiar la santa domenica così?...Ben più faccenda le bottiglie vi dan che le battaglie! E invece di vestir cenere e sacco qui si tresca con Venere, con Bacco? Il mondo è fatto una casa di pianto; ogni convento ora è covo del vento! I santuari spelonche diventar di sanguinari; perfino i tabernacoli di Cristo fatti son ricettacoli del tristo. Tutto va a soqquadro. E la ragion? La ragion? Pro peccata vestra: pei vostri peccati.
SOLDATI Ah, frate, frate!
MELITONE Voi le feste calpestate, Rubate, bestemmiate
SOLDATI ITALIANI Togone infame!
SOLDATI SPAGNUOLI Segui pur, padruccio.
MELITONE E membri e capi siete d'una stampa: Tutti eretici. Tutti, tutti cloaca di peccati, E finché il mondo Puzzi di tal pece Non isperi la terra alcuna pace.